In Italia la parola chauffeur si presta a non pochi equivoci. Termine derivato dal francese, chauffeur indica un autista privato ma viene spesso confuso con coiffeur, il parrucchiere. Il termine, considerato un po’ datato e poiché molto spesso vittima di confusione, è stato da diverso tempo sostituito dalla parola autista.
Un’autista privato e uno chauffeur sono dunque conducenti di professione. Lo chauffeur però, in origine, era al servizio di persone facoltose. Chiunque può noleggiare uno chauffeur grazie al sito www.nccromatop.it
In questo articolo chiariremo un po’ meglio il significato del termine chauffeur, capiremo bene il tipo di professione che indica e scopriremo anche la sua storia.
Chauffeur: l’origine del termine
La parola chauffeur nasce alla fine del 1600 per indicare il fuochista, ossia chi alimentava il fuoco. Nel 1800 il fuochista divenne chi alimentava le macchine a vapore. Nel 1900 chauffeeur – fuochista divenne nuovamente un termine utilizzato per indicare il conducente di un veicolo. Ciò accadde in particolare all’interno dell’industria automobilistica francese. Da lì in poi la parola restò in uso a livello mondiale.
Durante il fascismo, il nazionalismo bandì dall’uso comune le parole straniere per cui chauffeur fu sostituito da autista. Autista stessa fu una parola ricavata dal termine automobilista contratto in abbreviazione. Il lessema autista si impiantò così nella lingua italiana.
Lo chauffer ieri e oggi
Il primo chauffeur della storia d’Italia fu Bartolomeo Tonietto, un ragazzo originario della città di Torino che, nel 1901, a 18 anni, prese la patente di guida per mettersi al servizio di importanti notabili come autista privato. Nel 1908 Bartolomeo Tonietto fu assunto come chauffeur personale di Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, il Duca degli Abruzzi.
Attualmente, al giorno d’oggi, la parola chauffeur, dato il ricordo di Bartolomeo Tonietto quale autista del Duca degli Abruzzi, si usa per indicare il guidatore in livrea di un’auto a servizio di una persona nobile o facoltosa. Certo il termine è percepito come appartenente al linguaggio di altri tempi ed è andato in disuso. Solitamente, per indicare il conducente di un mezzo, si dice autista e non più chauffeur.